SUP RESCUE Testo di Nicola Abatescianni, Giuseppe Cuscianna e 4Sup
Il Surf Rescue è una tecnica di salvataggio in mare che integra le
procedure base di salvamento con l’utilizzo di tavole da surf o sup
omologate e appositamente studiate per garantire stabilità e sicurezza.
Dal 1997 il “Surf Rescue” opera in tutto il mondo per soccorrere
persone in difficoltà. Viene utilizzato sulle spiagge delle Hawaii,
Malibu, Sydney o di Sylt e l’intero Mar Baltico.
L’attrezzatura è costituita da una tavola con determinati requisiti
strutturali: cinghie di protezione su ambo i lati, maniglie multiple per
consentire alla persona soccorsa di aggrapparsi, volume e
caratteristiche di linee d’acqua che la rendono adatta per prestazioni
professionali in tutte le acque e che le conferiscono un ottimo
bilanciamento.
Nella sequenza di esempio è stata utilizzata la Ocean Rescue
di Starboard e esistono in commercio altre attrezzature simili di altri
marchi. La procedura che andrete a visionare è una simulazione di
salvataggio in acque ferme, ha lo scopo didattico-illustrativo, ma se
non siete un rescue man evitate di soccorrere qualcuno mediante tecniche
a voi sconosciute.
Il rider in azione è Nicola Abatescianni, ed è un vigile del fuoco
esperto con diversi brevetti di salvataggio ministeriali e civili.
Quello che andremo a fare sarà esplicare alcune manovre che potranno
esservi utili nel caso qualcuno si sia fatto male. Per vostra
informazione, Nicola sta presentando un documento al ministero degli
Interni sulla formazione e la sicurezza degli operatori di sicurezza
balneari, integrando una tavola da sup di salvataggio. Nella Foto Nicola
durante un intervento in una grotta.
La tavola ha delle maniglie sulla coperta, ha uno scoop accentuato e
una rocker line molto spinta ma è ben bilanciata al centro. È una
tavola molto resistente e nel caso ci sia un peso sulla prua la tavola
varia leggermente il proprio assetto cruising.
Come possiamo vedere nelle prime immagini la tavola presenta delle
maniglie laterali che agevolano l’ingresso in acqua dando così la
possibilità di lanciarsi e quindi di avere già velocità.Afferrate la
tavola dalle maniglie e ed entrate in acqua lanciandoti sulla tavola
entrando gia in planata sull’acqua, stando attenti a non farvi male.
Pagaiate per avvicinarvi alla persona da salvare stando molto
attenti. In prossimità della persona da salvare potete optare per un
tuffo frenato o calarvi in acqua normalmente dalla tavola.
Avvicinatevi alla persona nuotando con la pagaia tra le mani,
afferratela come se la doveste salvare a nuoto, per avvicinarvi alla
tavola, qualora vi foste allontanati molto.
Una volta arrivati alla tavola prendete la maniglia opposta alla
posizione in cui vi trovate e capovolgete la tavola, facendo attenzione
alla vostra e all’incolumità della persona che state salvando.
Ruotate la tavola con una mano mentre con l’altra tenete la testa
fuor d’acqua alla persona da salvare. Fate attenzione a questa
operazione in quanto può essere fatta solo se avete pieno controllo
della tavola, della pagaia e siete esperti nuotatori.
Appena ruotata la tavola salite e mezzo busto su di essa per iniziare
la manovra che vi porterà a sistemare il salvato sulla tavola.
Prendete le mani della persona e portatele sul bordo opposto alla
posizione in cui vi trovate, cercate di posizionare il mento sul bordo
della tavola facendo attenzione che non si schiacci la lingua, e
mantenendo le mani passate sopra la tavola senza lasciare le mani della
persona in difficoltà.
Una volta fatta distendere la persona con il viso poggiato sulla
tavola, impugnate il bordo opposto della tavola dalla posizione in cui
vi trovate, e spostando il peso del corpo alle vostre spalle, fate
ribaltare la tavola. Opponete il peso per far routare la tavola e se
siete abbastanza esperti potete utilizzare il ginocchio per far ancora
più presa opposta. La manovra è molto fisica e dura, questa
esercitazione è stata fatta in acqua ferme ed in assenza di corrente.
Girata la tavola il salvato si ritroverà di pancia sulla tavola, salite a cavalcioni per sistemare l’incoscente.
A questo punto salite sulla tavola e girate il corpo della persona
salvata col volto in aria, portate le gambe sulla tavola e la testa che
poggia sui 3⁄4 anteriori della tavola per bilanciarla successivamente
con il vostro peso.
Posizionata la persona, preparatevi a iniziare la manovra di rientro,
iniziate a pagaiare in ginocchio ed una volta raggiunta la velocità
desiderata alzatevi per imprimere più forza nella pagaiata.
Una volta arrivati a riva, dovrete coordinare i lavori di
sollevamento del sup per poter portare la persona salvata dai
soccorritori che nel mentre saranno arrivati.
Due persone la solleveranno mediante le maniglie di dietro e altrettante utilizzando le maniglie davanti.
Vogliamo ricordarvi che questa manovra è stata studiata nel 2010 da
Nicola Abatescianni e presentata al ministero degli interni nel 2012. La
valutazione di tale protocollo ha però dei requisiti fondamentali
imprescindibili:
- Essere un esperto waterman praticando almeno 3 sport su tavola
- Essere in possesso di brevetto di bagnino
- Essere a conoscenza delli tecniche base di salvamento
- Avere una buona resistenza
- Avere sangue freddo
In America il corso di baywatch prevede una selezione molto dura ed
un corso di un anno molto estenuante. Ci aspettiamo che in Italia fra
qualche anno possa essere lo stesso…nel mentre vi annunciamo che a breve
ci potrebbe essere la prima gara di salvamento in Italia.